Cosa ci dice lo studio sulla sorveglianza sanitaria della popolazione residente nei pressi dell'inceneritore

 Facciamo un piccolo sforzo per tentare di capire qualcosa in più!
Per tentare di far digerire la realizzazione dell'inceneritore del Gerbido, sono state messe in atto molte operazioni.  Una di queste è la sorveglianza sanitaria della popolazione. Chi è interessato a saperne di più può accedere al sito del Centro di Documentazione Rischi per la Salute (DoRS) dove è pubblicata documentazione relativa al Programma S.Po.T.T. - Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino.

Lo studio di sorveglianza sanitaria della popolazione, si avvale delle migliori tecnologie per determinare la quantità di diossine, PCB e metalli pesanti nella matrice biologica (sangue, urine) analizzata.  Il confronto tra "popolazione esposta" e "popolazione non esposta" e tra "prima" e "dopo" comporta una valutazione statistica dei risultati che consente (per ogni gruppo e per ogni campagna di analisi)  di dirci non solo il valore medio misurato, ma anche quale sia la dispersione dei risultati. Così è possibile non solo confrontare i dati, ma anche stabilire se la differenza osservata è statisticamente significativa.  
Alcuni mi hanno detto che è difficile capire bene di che cosa si tratti e che cosa ci dirà veramente questo studio. Altri pensano (desiderano pensare, ...) di avere capito che si tratta di una cosa molto differente rispetto a quello che lo studio in realtà è. Altri ancora non ci hanno neppure provato.
Proviamo a semplificare ed a spiegare.
Se vogliamo sapere se la statura dei grugliaschesi è aumentata nel corso degli anni possiamo prendere 50 grugliaschesi nel 1945 ed altrettanti nati nel 1985.
Se abbiamo il dubbio che possibili variazioni siano state influenzate da fattori locali, per esempio l'immigrazione, possiamo fare altrettanto con 2 gruppi analoghi di nati in un posto a bassa immigrazione. Per esempio Cuneo.
Potremo cosi vedere come è variata la statura media considerando i nati del 1945 e quelli del 1985, a Grugliasco ed anche a Cuneo.
Potremo anche confrontare i grugliaschesi ed i cuneesi nati nel 1945. E fare altrettanto per i nati nel 1985.
Potremo anche confrontare la variazione osservata a Grugliasco con quella osservata a Cuneo.
Potremo anche fare delle ipotesi sulle cause di eventuali differenze. Ma per potere dire che un eventuale minore aumento della statura a Grugliasco è correlato all'immigrazione, dovremmo studiare anche l'"origine" delle singole persone.
Quello che fa lo studio di sorveglianza sanitaria della popolazione residente nella zona dell'inceneritore è una cosa simile, anche se su un problema molto più complicato.
Ora, è facilmente intuibile che se le differenze e le variazioni di statura sono piccole, lo studio di gruppi di 50 persone può non evidenziare differenze. Se i gruppi fossero composti da 5.000 persone ciascuno, beh, i dati sarebbero molto più significativi. Potremmo accertare differenze piccole, anche molto piccole. 
La "significatività statistica" vi potrebbe dire, per esempio, che  con un grado di certezza del 95% (con una possibilità di sbagliare del 5%) la statura dei grugliaschesi è aumentata di 0,5 cm in meno rispetto a quella dei cuneesi. 
Se vi dicono che la differenza è stata osservata su un gruppo di 5.000 persone, probabilmente siete portati a credere che la cosa sia effettivamente vera. 
Se vi dicono che la cosa deriva dalla misura di 50 persone, beh, probabilmente penserete che quella osservazione può essere casuale.
Chi progetta uno studio complesso e dispendioso come il progetto di  sorveglianza sanitaria della popolazione residente nei pressi dell'inceneritore del Gerbido, verifica preliminarmente quale debba essere la dimensione dei campioni di popolazione da studiare, per poter conseguire un risultato statisticamente significativo.
In pratica ci si chiede: "quale deve essere la dimensione del gruppo studiato per documentare una variazione dell'esposizione del "x"%?
Nel caso dello studio di sorveglianza sanitaria della popolazione residente nella zona dell'inceneritore del Gerbido, la dimensione dei gruppi studiati ci consentirà di accertare variazioni superiori al 20%. E per quanto ho capito, con un margine di incertezza superiore a  quelli consueti.
Se posso fare un previsione, credo che gli esiti saranno: "Non è stato dimostrato un aumento dell'assorbimento di diossine e PCB". Perché si avrà un aumento dell'assorbimento inferiore al 20%, con assenza quindi di significatività statistica. Ma un aumento di diossine e PCB nella popolazione non è privo di ricadute sulla salute.
Se poi ci ricordiamo che per PCB e diossine, la principale via di assorbimento è quella alimentare (che ragionevolmente riguarderà in modo uguale i due gruppi) ci rendiamo conto di quanto è complicata la questione.
Inoltre, visto che un assessore ha inutilmente chiesto, se  eventuali aumenti si sarebbero potuti attribuire con certezza all'inceneritore, la risposta è: essendo l'unica variazione di rilievo delle emissioni, e considerando anche che sono esaminati i profili dei congeneri delle diossine e PCB la risposta potrebbe essere abbastanza solida. Ma ricordiamoci che al bisogno si può negare qualsiasi cosa. Ma il problema non è qui!  
Una volta era ben chiaro cosa fosse la prevenzione primaria: era (ed è) l'eliminazione o la riduzione (ove l'eliminazione non è possibile) dei fattori di rischio. 
In campo ambientale il principio di precauzione ci dice la stessa cosa. Sostanze ad elevata tossicità non si emettono nell'ambiente, salvo che sia impossibile fare diversamente.
Ci sono inquinamenti ambientali che vengono lentamente ridotti, perché è "impossibile" eliminarli essendo profondamente inseriti nel nostro stile di vita (gas di scarico degli autoveicoli,....).
Ma riguardo nuove fonti di inquinamento, l'azione da mettere in atto è semplice. Non si realizzano nuove fonti. Le misure, non sono un'alternativa. E se ora vogliamo /dobbiamo  misurare, misuriamo le emissioni! Tutto il resto già ce lo dice la scienza! I "tecnici" indipendentemente dalla loro volontà, finiscono per assumere il ruolo di intrattenitori di massa, mentre la "politica" porta avanti le sue scelte, in barba a tutti quanti!.
Personalmente capisco che dal punto di vista scientifico si tratti di un'indagine molto interessante. Mi chiedo però se non sia necessario riprendere la riflessione su come si deve porre la scienza rispetto ai rischi per la salute. Le persone che si occupano di questo studio, in particolare, "i 3 saggi" sono quanto di meglio si possa avere non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto di vista del rigore etico e della "visione"della prevenzione.
Credo però che siano stati chiamati esclusivamente per dare una valutazione sull'impostazione dello studio e sul suo rigore scientifico.
E' stata posta loro anche la domanda politica "Questo studio s'ha da fare?". E tanto meno è stato chiesto loro "Questo inceneritore, s'ha da fare?"

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