Consiglio comunale 1 - "Chiedeteci tutto, ma non di discutere il nostro programma!"

Parte prima
Quanto il 7 di settembre ho iniziato a leggere “Le linee programmatiche - mandato 2017 – 2022”  dell’ Amministrazione  comunale di Grugliasco,  non  sapevo bene cosa  attendermi: 3 pagine di copertina, premessa e indice e poi 37 pagine e una mappa. Il tutto in 17 capitoli, o meglio paragrafi, ciascuno suddiviso in premessa, obiettivo strategico, linee di azione e azione cardine. Ed il paragrafo delle borgate suddiviso in 7 parti.
Insomma, nei primi 3 giorni ho ripreso 3 volte la lettura. E’ sempre difficile entrare nella logica altrui, ed in alcuni casi è particolarmente difficile. Ma qui alcuni temi tornavano periodicamente, altri non si capiva cosa c’entrassero in un determinato paragrafo.
Ma ad un certo punto sono riuscito a capire, non la logica, quella no, ma il criterio con cui era stato impostato il documento. Ed avendone letto una parte, ho capito che non potevamo non proporre degli emendamenti.
Avendo coinvolto un po’ di amici di Grugliasco Democratica, il 12 settembre, in un incontro, ho lanciato un allarme: “guardate che supereremo  i 40 emendamenti." Sabato 16 ho capito che avremmo superato gli 80 emendamenti. Quando li abbiamo consegnati lunedì 25 settembre, erano 145 + 2 "emendamenti  bis", cioè 147.
Il 26 settembre, prima di un consiglio comunale, vengo fermato sulle scale dal presidente del consiglio comunale, Salvatore Fiandaca, che con modi poco cortesi (non oserei mai definirli arroganti e quindi non li definisco così) mi intima di ritirare gli emendamenti. Gli chiedo il perché e lui continua “perché tanto te li votiamo tutti contro!” “e poi sono tutti c….ine“. 
Gli ho risposto che, per come la poneva, non ci pensavo minimamente, perché c’era del lavoro mio e di altre persone e poi (non detto) c’erano delle idee.
Altre cose sono riportate in un precedente post.
A fine consiglio comunale Pier Paolo Soncin mi avvicina e propone di parlare. Ed io: “Quando Domani? Dopo domani?”. “No ci vuole un attimo di tempo”. “Allora facciamo lunedì”. “No lunedì e martedì lavoro. Facciamo mercoledì della prossima settimana”.
Confesso che non ho potuto non pensare “Comodo lui! Io lavoro tutti i giorni!”. Ma sicuramente era solo un modo di dire! 
Allora gli  ho detto “Guarda che è tardi! Mercoledì è il  4 ottobre ed il consiglio comunale è il 16. Ogni proposta deve essere esaminata e ci sarà sicuramente parecchio lavoro. Comunque telefonami domani e ci parliamo con calma”
Telefonate non ne sono arrivate, ma mercoledì 4 c'è stata una conferenza capigruppo. Di solleciti, ma non di contenuti. Ma mercoledì 11 ottobre, alla sera ci siamo visti.
Proposte? Beh la proposta era “Noi siamo disposti ad accoglierne 56! E voi ne ritirate altrettanti! O almeno 40!” 
Solo alla fine dell’incontro ci è stato dato un elenco di numeri su foglio rigorosamente bianco, stampato a computer. Insomma, massima attenzione a non lasciare tracce, salvo, forse, il DNA..
E poi la proposta di fare un maxiemendamento. Come ? A nome di chi? Quisquiglie! Pinzillacchere! Ci avrebbero pensato loro perché era una cosa complicata!  E ci avrebbero pensato gli uffici!  E di nuovo ho pensato di avere capito male! “Mica si fanno fare agli uffici gli atti dei gruppi consiliari? Giusto!?”
In ogni caso la proposta di maxi emendamento non c’è stata. Sempre che fosse ancora possibile, visti i tempi che si erano presi! 
Peccato, perché un "maxiemendamento" suona bene. Sembra di essere importanti. Quasi in parlamento!. Pazienza.
Ma una curiosità dobbiamo togliercela! Come mai non ci siamo visti prima?
Ma suvvia! La colpa è tua! (NdR: “mia”) Ci stavamo mettendo d’accordo e tu poi hai fatto quel post! E così ….!!!”.  “Così cosa?”. 
Beh, non me l’hanno detto
Nei giorni successivi ci troviamo, lavoriamo, facciamo una proposta: aggregare la discussione per temi. Ma non riceviamo risposte. ed arriviamo così al consiglio comunale....
Qualche battibecco, qualche sberleffo. Una discussione surreale con consiglieri di maggioranza che cercavano solo pretesti per scaricare su di noi la responsabilità di ordini ricevuti.
Fino a quanto alla riapertura del consiglio comunale interviene il Sindaco : "Comunque voteremo contro a tutti gli emendamenti"
( ... continua ....)

Morale.
Per la maggioranza grugliaschese si va a peso.  Non contano i contenuti e  non conta la logica. E quando "discutono" "con gli altri" l'obiettivo non è mai quello dichiarato. Vogliono solo cercare pretesti  per andare avanti per la  propria strada . Che poi si tratti di pretesti - e non  di motivi - diventa evidente  quando si  vede che  pensano di  superare  i loro  problemi "votandosi in consiglio comunale".
E ovviamente devono diffidare gli avversari politici dal parlarne sui blog. 
Purtroppo non è solo "ansia di controllo". Lo stile, anche se non lo sanno (o fanno finta di non saperlo) è quello dei totalitarismi di vario colore. Ma è inutile parlare di fascismo, con chi crede che  "fascista" sia un insulto e non una categoria politica
Carlo

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