E se la domenica apriamo la mente e non gli ipermercati???

Lo sciopero a Serravalle Scrivia contro la decisione di apertura il giorno di Pasqua ha portato con sé un coro di commenti amplificato da tv e radio. Un po' di spazio a due lavoratrici che spiegano che all'imposizione di doveri  deve corrispondere il riconoscimento di diritti. Alla direttrice dell'outlet, viene chiesto se non le pare che occorra considerare anche i diritti dei lavoratori oltre che le esigenze commerciali, e lei svicola dicendo che loro li considerano entrambi.
Ho già avuto il modo di esprimere il mio pensiero sulle aperture festive di centri commerciali, ipermercati, supermercati, ma resto sempre colpito dalla mancanza di riflessione di chi si schiera per le aperture domenicali.
Occorre premettere che è evidente che se la domenica si intervista un cliente che sta entrando al centro commerciale, molto probabilmente sarà una persona favorevole alle aperture festive. 
Perché è faviorevole? Perché "è una comodità", "è moderno", "all'estero fanno così". Ma, forse perché ci si rende conto che questi argomenti sono parziali e solo parzialmente veri, seguono altri commenti che più o meno dicono: "Ma come, negli ospedali la gente lavora alla domenica da sempre! Anche la polizia lavora da sempre alla domenica, e così
ristoratori, camerieri e gente del mondo dello spettacolo!".
Insomma, l'analisi, anche da parte di illustri giornalisti sembra fermarsi al "Mal comune mezzo gaudio!"
In realtà è un po' peggio!.
La volontà di tenere aperte le attività commerciali anche la domenica e nei giorni festivi è giustificata da esigenze  commerciali, ma in realtà è esclusivamente una scelta ideologica. Infatti pare proprio che i conti non tornino. Il presupposto infatti è che sto aperto più ore (possibilmente 24 ore al giorno 365 giorni all'anno...), vendo di più. Nella "migliore" (°-°) delle ipotesi, vendo di più a scapito di qualcun altro.
E c'è anche il desiderio che  le persone utilizzino il tempo libero a consumare (per far girare l'economia...), senza perdere tempo nelle relazioni, nella riflessione, nel divertimento,....  
Anche dimenticando per un momento i lavoratori, da tempo è evidente a tutti che l'ideologia delle aperture continuate è un'ideologia a favore della grande distribuzione. Non ha senso parlare di "competizione" quando in campo i mezzi a disposizione sono sproporzionati.Si tratta solo di prevaricazione.
Il guaio è che la politica non solo favorisce la grande distribuzione, ma si dimentica completamente di altre possibilità, quali la sinergia e la cooperazione.
Per quanto riguarda invece i lavoratori, una cosa che ho imparato in 30 anni di lavoro per la sicurezza e la salute sul lavoro è che le persone sono disponibili ad accettare disagi e condizioni sfavorevoli, se è evidente che questi disagi sono inevitabili. Ovviamente non ne sono felici, ma le accettano. E se un infermiere/a è in grado di spiegare ai figli che la domenica non c'è, perché è necessario che vada in ospedale, un commesso/a ha molte più difficoltà a spiegare ai figli che il suo lavoro domenicale è necessario.
Ma se qualcuno beceramente può pensare che i problemi dei commessi (e delle loro famiglie) che lavorano alla domenica "non lo riguardano" e può anche pensare che "i problemi dei bottegai non sono problemi suoi", sbaglia.
La chiusura delle piccole attività commerciali e delle attività di servizio alle persone impoverisce il tessuto urbano. Se non c'è più nulla per strada, subito sotto casa, non abbiamo più motivo per uscire a piedi. E così le strade non frequentate degradano. E diventano insicure. 
Se ci pensate, dare alle attività commerciali e di servizio alla persona la possibilità dii esistere e svilupparsi è nell'interesse di tutti. Migliora la qualità della vita e da maggiore autonomia ai bambini ed agli anziani.
E se vogliamo garantire ai cittadini la possibilità di "acquistare H24" (sic) allora parliamo di un servizio.. Garantire di poter trovare aperti alcuni ipermercati / supermercati, in un'area metropolitana può avere un senso proprio perché esistono persone che veramente debbono lavorare la notte ed i giorni festivi. Ma per fare questo la politica deve cambiare direzione e porre le condizioni per la cooperazione e la sinergia.
Carlo
P.S.: e poi non è vero che "all'estero" tutto è sempre aperto. Se andate in  Germania i città medio grandi rischiate di trovare i negozi chiusi al sabato pomeriggio. ... e mi pare che questo non ostacoli l'economia .., 

Posta un commento

0 Commenti