Bus all'idrogeno? ma mi faccia il piacere!

Una domenica senza auto porta con sé parecchi problemi. Quello più grave sono i "rompi" professionali che tormentano tutto il mondo sul blocco del traffico:  "Non serve a nulla", "Ma chi l'ha detto che l'inquinamento fa male?", "Una volta l'inquinamento era molto peggio!", ecc.
Ai "rompi" professionali, in quest'occasione piddini, si aggiungono i "rompi" spontanei: "Ed io come faccio?", "Ed io come faccio a passare la domenica" ..Voglio il Filobus!
Ovviamente a questi si contrappongono schiere di pasdaran disposti a tutto pur di difendere la purezza del verbo ecologista.

Si impongono alcune considerazioni di considerazioni ....
I blocchi del traffico servono a poco. Di solito servono ad evitare sanzioni dell'UE, in questo caso lì'obiettivo, se ho ben capito, era la sensibilizzazione.
Ma se i blocchi del traffico riducono di poco i livelli delle polveri sottili (ce lo dicono i dati ARPA) tutti abbiamo la sensazione che l'aria sia più pulita. Credo che questo dipenda, più
che da suggestione, dal fatto che i dati ARPA misurano livelli medi, riferibili ad aree vaste. Noi respiriamo l'aria vicino a noi; se siamo a piedi o in bicicletta, l'assenza di tubi di scappamento fa molto....
Ma anche l'insofferenza ai blocchi del traffico deve far riflettere. Possibile che siano tutti polemisti di professione o persone che non riescono a staccare il culo dal sedile dell'automobile?
Io ho il dubbio che i blocchi del traffico mettano in evidenza l'assenza di interventi da parte della pubblica amministrazione. Si tende infatti a fare il confronto con il passato. Molti vanno all'autunno del 1973, quando i blocchi del traffico seguivano al crisi petrolifera della guerra del Kippur; in realtà i blocchi ecologici hanno poco meno di 20 anni.
Anche a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, è evidente che negli ultimi decenni sia successo molto poco. la mobilità ciclistica è aumentata, ma è irrilevante. Le ciclopiste servono fino a che i ciclisti sono pochi. E rischiano di diventare delle riserve indiane in cui segregare i ciclisti in modo che non intralcino il traffico automobilistico.
I mezzi pubblici sono sconfortanti. La rete di trasporti, se si pensa a Torino e cintura è pensata per un utenza di serie B, o ideologica. I mezzi non sono competitivi con altre modalità di trasporto. 
Si può chiedere ai cittadini """di sacrificarsi""" usando mezzi pubblici scomodi e lenti, ma ovviamente non si ottengono grandi risultati.
La vera domanda è che dovrebbero farsi i pubblici amministratori è. "Se il tempo per prendere l'auto, fare il percorso e parcheggiare è uguale a 100, quanto tempo siamo disposti ad impiegare per andare alla fermata, attendere il bus, fare il percorso (con eventuali cambi e relative attese) e raggiungere il luogo?"
Proviamo a ragionare in termini pratici evitando il "Se tutti facessero come me....". Non serve avere un 1% di persone con comportamenti virtuosi. e neppure un 10%. Occorre che almeno metà (2/3) della popolazione si sposti con modalità non inquinanti.
Nell'ultimo decennio a parole ci è stato propinato un po' di tutto, ma sopra ogni cosa è stato coltivato il mito del bus all'idrogeno. 
Un'idea figa e moderna purtroppo un po' cara. tanto è vero che faccio fatica contare i bus all'idrogeno di GTT. Penso che il successo dell'idea, ma era più che altro uno slogan, sia da attribuire al richiamo alla cultura alternativa con "Jukebox all'idrogeno" di Allen Ginsberg
Insomma un bel tema con cui intrattenere gli elettori, e far luccicare ricche commesse... 
Dopo 10 anni qualcuno per favore vuole provvedere ad aumentare i tram e reintrodurre i filobus? Con urgenza grazie!"
E poi magari invece della TAV facciamo 2 linee di metropolitana integrate in periferia dalle metropolitane leggere...
Carlo

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