Cittadini, Montanari, Centri Commerciali e paleomodernismo del PD

Questo, non ce lo chiede l'Europa! Anzi, in una bella fetta di Europa i negozi sono chiusi alla domenica. E da qualche parte anche al sabato pomeriggio!

Chi questa settimana ha letto distrattamente La Stampa (ma c'è chi riesce a leggere La Stampa senza distrarsi??) ha visto che Guido Montanari, vicesindaco di Torino, è stato contestato dal (centro sociale) Gabrio perché avrebbe detto "Le donne devono lavorare la domenica. Colpa delle politiche dem e Forza Italia", poi "Le donne contro il vicesindaco" e quindi "Montanari: i negozi aperti la domenica sono un sbaglio" condita da una foto di Montanari con espressione tra lo stordito ed il truce.
Un'amica fidata prima mi ha chiesto  "Hai visto la Bugiarda?"  e poi è riuscita a convincermi a leggere.

L'apertura domenicale dei negozi mi interessa. anzi, credo sia un tema importante su cui tutti devono riflettere. E su questo blog ho già detto la mia sull'apertura degli ipermercati.

Leggendo gli articoli si scopre che il Gabrio non ha contestato Montanari per le dichiarazioni sul lavoro domenicale, ma sulle risposte all'emergenza abitativa. Nella circoscrizione 3, è stata l'opposizione ad inscenare una gazzarra per dare segni di vita.
Poi si legge di dichiarazioni di donnedem sul ("immagini stereotipate di donne a casa per cucinare il pranzo domenicale" e su "relegare le donne nel focolare domestico" (ma quante case hanno un focolare?), con tanto di dichiarazioni di Natalino Balasso, di cui tutto immaginavo, salvo che fosse donna.
E poi ci sono le dichiarazioni di Guido Montanari, condivisibili  dalla a alla zeta... ma che il giornale ha tentato di esorcizzare con tanto di foto orror.

Quando si toccano temi importanti, quelli che riguardano la vita delle persone i giornalisti sbarellano. Si sentono in dovere di rimettere le cose a posto. Se parallelamente all'opposizione c'è il PD, partito che non ha esperienza di opposizione e che per il voler essere partito di governo ha raccolto gli ambiziosi di ogni colore, capita che l'opposizione non sia capace ad entrare nel merito di temi anche semplici. 
Si verifica allora un cortocircuito tra politica (opposizione) e informazione (tradizionalmente amica di chi ieri era al potere ed oggi è all'opposizione). Nascono così sequenze tragicomiche come quella sopra descritta.

Il problema dell'apertura domenicale di supermercati ed ipermercati è che non conviene a nessuno.
I lavoratori (per l' 85% sono donne, motivo per cui probabilmente Montanari è incorso nelle ire paleoCittadinconservatrici del piddì) hanno la vita scombinata. Chi ha realmente voglia di interessarsi al tema faccia due chiacchiere con una cassiera o una commessa e si renderà conto di come sono gestiti i turni in moltissimi supermercati. I lavoratori non guadagnano di più, anzi guadagnano meno. Il monte salari complessivo è salito poco per l'aggiunta di lavoratori a part time o voucher. 
e poi magari si rischi di scoprire che più di una sarebbe felice di fare l'angelo del focolare alla domenica mattina invece che stare alla cassa ...
clienti si trovano di fronte a commesse e cassiere scortesi, perché infelici e pagano di più i prodotti. E, se ci pensate su, utilizzano il tempo libero in modo forse non proprio ottimale.
Le aziende non ci guadagnano, anzi parrebbe che globalmente ci perdano; le vendite di alimentari sono stazionarie (prima scese e poi risalite un po'). I settori non alimentari degli ipermercati stanno per essere dismessi perché in perdita.
Noi ci rimettiamo perché i negozi non possono reggere la concorrenza e chiudono. Con impoverimento dei quartieri, delle relazioni e riduzione della sicurezza per le strade.

Questa scelta ideologica regge grazie a propaganda da pensiero unico. 
Da destra si parla di libertà di concorrenza, di modernità.
Dal centro sinistra (?) si parla di modernità, di posti di lavoro, di esigenze delle famiglie, di libertà di concorrenza.
E  per giustificare tutto ciò, si scomodano fuffe quali "C'è un sacco di persone che lavora alla domenica: infermieri, medici, ristoratori, personale dello spettacolo, polizia", ecc.

Se c'è una cosa che ho imparato in oltre 30 anni che mi occupo di salute e sicurezza sul lavoro è che le persone accettano di buongrado i disagi insiti nel mestiere. Se un lavoro comporta determinate esigenze, le persone lo accettano. Esistono eccezioni (il mio mestiere porta a vedere anche queste), ma sono così rare che  possono non essere considerate.
Quello che le persone non tollerano sono le imposizioni gratuite. per intendersi quelle che servono a far capire chi comanda

Con l'attuale organizzazione del lavoro è ragionevolmente necessario che la domenica e la notte esistano alcuni negozi aperti. Un'eccezione per garantire un servizio. Regolata e ben retribuita.
La buona politica garantisce che esistano i servizi al cittadino. Il laissez-faire  distrugge le reti sociali e - in ultima istanza - aumenta le spese che la pubblica amministrazione deve fare per porre rimedio ai danni che ne derivano.
La buona politica opera anche per ridurre le esigenze derivanti da orari di lavoro insensati e pendolarismi inutili. E quindi anche per tornare indietro dalle aperture domenicali "obbligatorie"
Che dire, .... ce ne sarebbe per fare un paio di punti del programma politico di un partito socialdemocrartico. Peccato che i problemi nascano dalle scelte di un partito che dichiara di  essere di centrosinistra, ma che non sa né in quale direzione sia la sinistra e sovente non sa più neppure in quale direzione sia il centro.
Carlo.

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